Il Barolo Chinato di Borgogno è una celebrazione della tradizione e della maestria nella produzione di vini aromatizzati, con una ricetta segreta che affonda le sue radici negli anni '20. Creato a partire dal nobile Barolo DOCG, questo vino unico viene infuso con 46 erbe aromatiche diverse, tra cui vaniglia, chiodi di garofano, genziana, rabarbaro e le più esotiche come il sandalo, il cardamomo, il calamo e la macis, macerando in soluzioni idroalcoliche dai 35 ai 70 giorni. Il vero protagonista di questa ricetta è la china, ottenuta dalla corteccia dell'albero di Cinchona, in particolare le varietà Calisaya e Soccirubra, che conferiscono al vino quel caratteristico gusto amaricante. Il Barolo Chinato Borgogno si presenta con un colore rosso, accentuato da riflessi ambrati e granata, offrendo al naso sfumature tipiche di cuoio e in bocca si rivela morbido, rotondo, con un finale lungo e avvolgente. Questo vino fortificato, è il risultato di un'infusione naturale che include, oltre alla china, vaniglia, cannella, ginepro e rabarbaro, riposando poi circa 3 mesi con il miglior Barolo prima dell'imbottigliamento. Si raccomanda un'ulteriore maturazione di 6 mesi in bottiglia prima del consumo. Questo vino aromatizzato è un assemblaggio dei Barolo di Borgogno, arricchito da un'infusione di erbe e spezie accuratamente selezionate. La sua complessità lo rende versatile, ideale sia come aperitivo, rinfrescante, base per cocktail, digestivo, o anche come un tè alle erbe. Un vero e proprio "restauratore naturale", come lo definiva Cesare Borgogno, capace di "ripristinare le forze, ridare vita"... perfetto per ogni momento.
Denominazione: Barolo Chinato
Annata: NV
Dosaggio: Dolce
Vitigno: Nebbiolo
Regione: Piemonte (IT), Barolo (CN)
Affinamento: Cemento
Temperatura di servizio: 12/14°C
Grado alcolico: 16% vol.
Borgogno è un'istituzione nel mondo del vino, con radici che affondano nel 1761 nella regione del Langhe, in Piemonte. Questa storica cantina ha attraversato secoli di storia del vino italiano, contribuendo significativamente allo sviluppo del Barolo, noto come il "Re dei Vini". La visione innovativa di Cesare Borgogno negli anni '20, che espanse la produzione e iniziò l'esportazione dei vini all'estero, ha posizionato Borgogno come un punto di riferimento internazionale nel panorama enologico. Oggi, Borgogno gestisce 39 ettari di terreno, di cui 31 a vigneto, con coltivazioni che spaziano da varietà autoctone come il Nebbiolo, protagonista dei loro rinomati Barolo, a varietà minori come Dolcetto, Barbera, Freisa, Riesling e Timorasso, quest'ultimo al centro di un progetto di rivitalizzazione. La filosofia di Borgogno, che combina rispetto per la tradizione con un occhio alla sostenibilità e innovazione, si riflette nei suoi vini, apprezzati sia per il loro stile tradizionale sia per il potenziale di invecchiamento a lungo termine, rendendoli prediletti dagli appassionati e collezionisti di vino italiani.