Franciacorta perché si chiama così?
Durante il Medioevo, le “corti franche” erano piccole comunità agricole. Si trovavano nella zona oggi chiamata Franciacorta, tra le colline a sud del Lago d'Iseo, in provincia di Brescia Lombardia.
Queste comunità erano governate dai monaci cluniacensi e da altri ordini religiosi. Erano esentate dalle tasse come premio per il lavoro di bonifica del territorio. Inoltre, si dedicavano all'attività agricola, che includeva la coltivazione delle vigne.
Dalle "corti franche" alla moderna produzione di spumanti di altissima qualità, il Franciacorta ha saputo mantenere un legame profondo con la propria storia e territorio.
Storia del Vino in Franciacorta
Fin dal Medioevo, la regione del Franciacorta è stata associata alla produzione vinicola, anche se il vino prodotto allora era molto diverso da quello attuale. Le prime testimonianze delle vigne in Franciacorta risalgono al XIII secolo. Da allora, il territorio ha iniziato a specializzarsi nella coltivazione di uve per fare vini.
Nel corso dei secoli, la reputazione della Franciacorta è cresciuta. Inizialmente, era nota per i vini bianchi e vini rossi.
Negli anni '60, si è iniziato a produrre il Franciacorta con il metodo classico. Questo è lo stesso metodo usato per lo champagne. Grazie a imprenditori e viticoltori come Franco Ziliani della Cantina Berlucchi, la qualità è migliorata. Nel 1967, è stata creata la DOC Franciacorta a cui aderirono undici produttori (Tra cui altre storiche Cantine di Franciacorta come Ricci Curbastro).
Il Franciacorta Vino, Come si Fa? Cos’è?
Franciacorta è una delle zone vinicole più prestigiose d’Italia, situata in Lombardia, famosa per i suoi spumanti che competono con lo champagne francese. Non parliamo di un semplice “prosecco”, che è un sinonimo sbagliato di spumante.
Si tratta di un vino di qualità superiore. Questo vino segue regole precise per ottenere la Franciacorta DOCG (ottenuta nel 1995). La DOCG sta per Denominazione di Origine Controllata e Garantita.
Come si Fa il Franciacorta Spumante?
Produrre Franciacorta è un’arte, e il metodo usato è il metodo classico, o “Champenoise”. Attenzione a non chiamarlo Franciacorta Prosecco o Prosecco di Franciacorta. E' sempre vino Spumante ma il processo di produzione è diverso. Anche il costo è diverso rispetto al metodo Charmat o Martinotti.
Raccolta e Pressatura
Le uve, vengono raccolte al momento giusto e pressate con delicatezza per ottenere il “mosto fiore”, la parte più pura del succo d’uva. Viene valutato il grado zuccherino in proporzione all'acidità. Solitamente la raccolta pende per le basi spumante ad un acidità elevata.
Uvaggio Franciacorta
L’uva utilizzata deve essere solo Chardonnay, Pinot Nero e Pinot Bianco.
Prima Fermentazione
Il mosto fermenta in serbatoi di acciaio per trasformarsi in vino base, quello che sarà alla base del nostro spumante. Alcuni produttori possono optare per una fermentazione in legno.
Assemblaggio e Tiraggio
I vari vini base vengono poi miscelati per creare il “blend” perfetto. Qui entra in gioco la cosiddetta "liqueur de tirage" (zucchero e lieviti), che serve per avviare la seconda fermentazione.
Seconda Fermentazione e Affinamento sui Lieviti
Ora il vino riposa in bottiglia, sui lieviti, per almeno 18 mesi. È durante questa fase che il Franciacorta sviluppa le sue bollicine fini e i suoi aromi complessi nonchè il corpo del vino.
Remuage e Degorgement
Le bottiglie vengono capovolte e ruotate poco a poco per portare i sedimenti sul collo della bottiglia. Poi si procede con il “degorgement”, cioè la rimozione dei sedimenti.
Dosaggio e Imbottigliamento
In base al livello di dolcezza desiderato, si aggiunge una piccola quantità di “liqueur d’expedition” e si chiude la bottiglia. Ecco pronto il Franciacorta, nelle sue varie versioni (Brut, Extra Brut, ecc.).
Cos’è il Saten Franciacorta? (O meglio Satèn Franciacorta)
Il Franciacorta Satèn è una versione speciale di Franciacorta. È più delicato, con una bollicina più fine e morbida che dà una sensazione setosa, da cui il nome “Satèn” (che significa “seta” in italiano). Il Satèn è fatto solo con uve bianche, principalmente Chardonnay, ma è anche ammesso il Pinot Bianco. Ha una pressione leggermente più bassa rispetto agli altri spumanti, il che lo rende ancora più morbido e piacevole al palato.
Franciacorta Saten, Franciacorta Brut e Extra Brut o Dosaggio Zero? Quale per aperitivo e quale per il dolce?
Quando si tratta di abbinare i diversi Spumanti Franciacorta per aperitivo o dessert, è importante considerare il livello di dolcezza e la struttura del vino. Ecco alcune indicazioni per scegliere le giuste tipologie di Franciacorta per ogni occasione:
Franciacorta Saten
- Descrizione: Il Franciacorta Satèn è da una bollicina più fine e setosa, grazie a una pressione leggermente più bassa rispetto agli altri Franciacorta. Prodotto solo da uve a bacca bianca quindi Chardonnay e Pinot Bianco. Offre un profilo morbido, cremoso e delicato, con aromi di fiori bianchi, frutta fresca e note leggermente tostate.
- Abbinamento: Perfetto come aperitivo. La sua morbidezza e la finezza delle bollicine lo rendono ideale per accompagnare piatti leggeri e antipasti come tartine, pesce crudo e verdure fresche. È l’ideale per chi preferisce un aperitivo elegante e delicato.
Franciacorta Brut NV (Il Brut in Franciacorta può essere anche Rosè o Saten e/o Riserva)
- Descrizione: Il Franciacorta Brut è la versione più classica. Ha un equilibrio perfetto tra acidità e dolcezza, con un bouquet aromatico ricco e bollicine vivaci. È meno morbido della versione Satèn (anche se molti propongono il Franciacorta Saten come Brut) e ha una struttura più decisa, che lo rende molto versatile. Solitamente il Brut è il Classico No Vintage con un dosaggio più generoso per essere più beverino.
- Abbinamento: Ottimo sia come aperitivo che per tutto il pasto. Il Brut è ideale per accompagnare aperitivi più saporiti come salumi, formaggi a pasta molle e frittini. Le sue caratteristiche organolettiche lo rendono perfetto anche con piatti più complessi, come primi a base di pesce e risotti leggeri.
Franciacorta Extra Brut o Dosaggio Zero
- Descrizione: L'Extra Brut o Dosaggio Zero è una versione di Franciacorta senza zuccheri aggiunti alla fine della produzione. Ha un sapore secco, deciso e con una grande mineralità. Le bollicine sono più decise e si accompagnano a una freschezza intensa.
- Abbinamento: È ideale per chi ama un gusto puro e senza compromessi. Per l’aperitivo, può accompagnare perfettamente ostriche, frutti di mare e crudo di pesce. A pasto si abbina bene a primi piatti di pesce, crostacei e carni bianche. Tuttavia, non è consigliato per il dolce, poiché la sua secchezza non si adatta ai dessert.
Franciacorta Rosé
- Descrizione: Il Franciacorta Rosé è una versione più particolare e spesso più aromatica del Franciacorta. Solitamente contiene una percentuale più alta di Pinot Nero, che gli conferisce una colorazione rosata e una struttura più intensa. È prodotto in purezza (Pinot Nero al 100%) o con un assemblaggio dove prevale il Pinot Nero.
- Profilo Aromatico: Il Rosé ha profumi più fruttati rispetto al Brut, con note di frutti rossi come ciliegia, lampone e fragola. Queste sfumature si combinano bene con le delicate note di lievito e fiori. Ha una maggiore struttura e complessità grazie alla presenza predominante del Pinot Nero.
- Abbinamenti: Perfetto per accompagnare antipasti più ricchi e piatti a base di carni bianche. Il Franciacorta Rosé si sposa bene anche con salumi, piatti di pesce più saporiti come salmone o tonno.
Quale vino Franciacorta scegliere per il dolce?
I Franciacorta non sono solitamente indicati per accompagnare dolci molto zuccherati, poiché tendono ad essere secchi e con un’acidità vivace. Se desideri un Franciacorta con un dessert, potresti abbinarlo a dolci poco zuccherati come crostate di frutta fresca o pasticceria secca. In questo caso, il Satèn potrebbe essere l'opzione migliore per dolci delicati, poiché la sua morbidezza si abbina meglio a dessert leggeri e non troppo dolci.
Alcuni produttori, come Ricci Curbastro, continuano a produrre questa versione che, grazie a un grado di zucchero più elevato, si abbinano bene con dolci poco zuccherati. Il Demi-Sec è caratterizzato da una piacevole dolcezza equilibrata dalla freschezza tipica del Franciacorta, ed è ottimo per completare un pasto senza risultare stucchevole.
Abbinamenti con Franciacorta Demi-Sec
Il Demi-Sec può essere una soluzione elegante per dessert come:
- Crostate di frutta fresca: la dolcezza del Demi-Sec esalta il gusto della frutta senza sovrastarlo.
- Pasticceria secca e biscotti: i sapori delicati e burrosi dei biscotti possono essere il giusto abbinamento alla morbidezza di un Franciacorta Demi-Sec.
- Dolci a base di mandorle o noci: il Demi-Sec bilancia bene la ricchezza delle mandorle o delle noci senza appesantire.
Alternativa fuori zona Moscato d’Asti o Asti Spumante
In mancanza del Franciacorta Demi-Sec, come alternativa per dessert, puoi considerare spumanti dolci come:
- Asti Spumante: aromatico e naturalmente dolce, ottimo con dolci cremosi.
- Moscato d’Asti: leggermente frizzante e dolce, perfetto per dessert a base di frutta.
In questo modo, hai diverse opzioni per completare il pasto in modo raffinato, garantendo un abbinamento perfetto tra dolcezza e bollicine.
E la Franciacorta Riserva?
Il Franciacorta Riserva rappresenta l'apice qualitativo dei Franciacorta. L'affinamento molto prolungato (almeno 60 mesi sui lieviti) e a tecniche di vinificazione avanzate permettono di esaltare al massimo la complessità e la struttura del vino. Questo spumante è un’opzione di lusso e viene spesso prodotto in tirature limitate, dedicato agli intenditori e a chi cerca un’esperienza di degustazione memorabile.
Durante il lungo affinamento Il Franciacorta Riserva si evolve sviluppando un profilo aromatico ricco e complesso, oltre ad una buona struttura e una persistenza eccezionali. L’affinamento esteso consente al vino di ottenere bollicine fini e cremose, che sono uno dei segni distintivi della Riserva.
Profilo Aromatico della Riserva
La Franciacorta Riserva ha un profilo aromatico che si distingue per profondità e raffinatezza. Questa tipologia sviluppa aromi che vanno dalla frutta secca (mandorla, nocciola) al miele e alla vaniglia, con un tocco di crosta di pane e note minerali. Alcuni esemplari possono presentare persino sentori speziati, che aggiungono un ulteriore livello di complessità. Questo bouquet aromatico rende la Riserva interessante per chi cerca una degustazione sofisticata di uno spumante metodo classico.
Tecniche di Crio-macerazione in Franciacorta
Alcuni produttori, come I Barisei, hanno adottato tecniche avanzate come la crio-macerazione in fase di vendemmia. Questa tecnica prevede il trattamento delle uve a basse temperature, il che consente di preservare gli aromi fruttati e floreali mantenendo l'acidità naturale del vino. Grazie alla crio-macerazione, si evita la dispersione di composti aromatici delicati e si garantisce al contempo una freschezza e un’eleganza uniche.
La maggior parte delle riserve è prodotta in versione Extra Brut o Dosaggio Zero, per enfatizzare al massimo la purezza del vino e la complessità. Alcuni produttori però producono la Franciacorta Riserva come brut.
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