Barbaresco Gallina – Bel Colle
ELEGANZA CLASSICA DAL CUORE DEL CRU GALLINA
Il Barbaresco Gallina di Bel Colle nasce dal prestigioso cru Gallina, nel comune di Neive, area riconosciuta per la produzione di Nebbiolo di alta qualità. I suoli calcareo-sabbiosi e l’esposizione ottimale regalano un vino di grande equilibrio, dove finezza e intensità si fondono con naturalezza.
La fermentazione si svolge con lieviti indigeni, seguendo un approccio rispettoso dell'identità del vitigno. L’affinamento avviene per 24 mesi in botti di rovere, seguito da un ulteriore riposo di 6 mesi in bottiglia. Ne risulta un vino strutturato, ma di rara eleganza.
Rosso rubino brillante nel calice, al naso esprime profumi intensi di frutti rossi maturi, ciliegia e prugna, accompagnati da lievi cenni speziati. In bocca è vellutato, con tannini ben integrati, freschezza bilanciata e un finale lungo e armonioso.
Perfetto per accompagnare piatti ricchi della cucina piemontese, carni rosse, selvaggina o formaggi stagionati, è un rosso da meditazione che valorizza ogni occasione raffinata.
Il Barbaresco Gallina in breve
Denominazione: Barbaresco DOCG
Annata: 2021
Dosaggio: Secco
Vitigno: Nebbiolo
Regione: Piemonte (IT), Verduno (CN)
Affinamento: Acciaio e Botte di Rovere
Temperatura di servizio: 14/16°C
Grado alcolico: 14,5% vol.
Cantina Bel Colle – Verduno, Piemonte
STORIE DI TRADIZIONE E INNOVAZIONE TRA LE COLLINE DELLE LANGHE
Fondata nel 1974 a Verduno da Franco e Carlo Pontiglione insieme a Giuseppe Priola, la Cantina Bel Colle è oggi un punto di riferimento nella produzione vinicola piemontese. Dal 2015 è parte della famiglia Bosio, viticoltori da quattro generazioni, che ne hanno valorizzato la visione unendo tecniche moderne alla cura artigianale.
I vigneti si estendono per circa 10 ettari tra le colline di Verduno, le Langhe e l’Astigiano. Fiore all’occhiello della produzione sono i Barolo DOCG dai cru di Monvigliero e Bussia, affiancati da etichette come il Verduno Pelaverga DOC, raro vitigno autoctono che regala vini fragranti e leggeri.
Guidata dagli enologi Luca Bosio e Mario Albrito, la cantina adotta pratiche agricole sostenibili e un approccio non interventista in cantina. Le fermentazioni avvengono con lieviti indigeni e l’affinamento si svolge in botti di rovere francese e di Slavonia. Un perfetto equilibrio tra identità territoriale e innovazione.