Barbaresco Pajore DOCG 2020 - Cantina Bel Colle

Barbaresco Pajorè – Bel Colle | L’eleganza austera del cru di Treiso

Il Barbaresco Pajorè di Bel Colle nasce da uno dei cru più vocati delle Langhe, nel comune di Treiso, dove il Nebbiolo trova un’espressione di rara finezza. Situato tra i 190 e i 350 metri di altitudine su suoli calcareo-argillosi e con esposizione sud-occidentale, il vigneto Pajorè conferisce al vino profondità, freschezza e una trama tannica cesellata.

La vinificazione prevede fermentazione in acciaio inox con macerazione di circa 10 giorni sulle bucce, seguita da fermentazione malolattica. L’affinamento avviene in botti di rovere per 24 mesi, cui seguono 6 mesi in bottiglia per raggiungere l’equilibrio ideale.

Nel calice si presenta rosso granato con riflessi aranciati. Il bouquet è complesso e avvolgente, con sentori di fiori rossi, lampone, marasca e lievi note speziate. Al palato rivela un sorso strutturato ma armonico, con tannini vellutati e una lunga persistenza che richiama frutti rossi e spezie dolci.

Un Barbaresco perfetto per piatti importanti come fagiano arrosto, brasati o formaggi stagionati, ma anche da condividere tra intenditori in momenti di meditazione, grazie alla sua ottima capacità evolutiva.

Il Barbaresco Pajorè in breve

Denominazione: Barbaresco DOCG
Annata: 2020
Dosaggio: Secco
Vitigno: Nebbiolo
Regione: Piemonte (IT), Verduno (CN)
Affinamento: Acciaio e Botte di Rovere
Temperatura di servizio: 14/16°C
Grado alcolico: 15% vol.

Cantina Bel Colle – Verduno, Piemonte

STORIE DI TRADIZIONE E INNOVAZIONE TRA LE COLLINE DELLE LANGHE

Fondata nel 1974 a Verduno da Franco e Carlo Pontiglione insieme a Giuseppe Priola, la Cantina Bel Colle è oggi un punto di riferimento nella produzione vinicola piemontese. Dal 2015 è parte della famiglia Bosio, viticoltori da quattro generazioni, che ne hanno valorizzato la visione unendo tecniche moderne alla cura artigianale.

I vigneti si estendono per circa 10 ettari tra le colline di Verduno, le Langhe e l’Astigiano. Fiore all’occhiello della produzione sono i Barolo DOCG dai cru di Monvigliero e Bussia, affiancati da etichette come il Verduno Pelaverga DOC, raro vitigno autoctono che regala vini fragranti e leggeri.

Guidata dagli enologi Luca Bosio e Mario Albrito, la cantina adotta pratiche agricole sostenibili e un approccio non interventista in cantina. Le fermentazioni avvengono con lieviti indigeni e l’affinamento si svolge in botti di rovere francese e di Slavonia. Un perfetto equilibrio tra identità territoriale e innovazione.